Negli ultimi giorni, abbiamo ricevuto 20.817 chili di prodotti alimentari e 1.255 chili di prodotti extra alimentari. È una cifra straordinaria, ma che cosa significa veramente?

Facciamo una premessa: per noi di Re.So. e per la nostra rete è molto utile avere a disposizione tanto materiale, che ci consente di avere una riserva per sostenere tutte le Associazioni del Volontariato del nostro territorio. Ciò nonostante, vogliamo mettere in evidenza, ancora una volta, che questi prodotti sarebbero stati avviati al conferimento in discarica se non ci fossero organizzazioni come Banco Alimentare e come Recupero Solidale. Trentadue bancali sprecati, all’interno di una rete di distribuzione, e per motivi diversi. Vediamone alcuni.

Molto spesso, come nel caso dei succhi di frutta e delle confezioni di tonno, si tratta di danni alle confezioni esterne di carta, che non compromettono in alcun modo i prodotti alimentari ma non ne consentono più la distribuzione. Dopo il nostro intervento, sono pienamente utilizzabili ai fini alimentari.

Altre volte, riceviamo confezioni che hanno soltanto perso il sottovuoto, ma che si mantengono pienamente sigillate. Infine, ci vengono consegnati prodotti con etichette sporcate (l’esempio classico è quello dell’olio che unge la bottiglia) o lievemente danneggiate: questi piccoli inconvenienti non ne consentono il posizionamento sugli scaffali di vendita.

Lo spreco, dunque, è componente intrinseca del sistema della distribuzione: costituisce, da un lato, una grave perdita economica per le aziende e, dall’altro, un chiaro monito di quanto ancora sia possibile e doveroso fare per diminuire i drammatici quantitativi di rifiuti alimentari.

È vero che tutto questo coinvolge principalmente la Grande Distribuzione Organizzata, ma vogliamo ribadire che il problema dello spreco riguarda ogni singola persona. Ciascuno di noi, spesso, ha una conoscenza ancora insufficiente di quanto viene gettato via, in ogni ambito (alimentare, certo, ma anche nel vestiario, per esempio), e non ha piena consapevolezza dei conseguenti danni ambientali e sociali. Per questo, come persone responsabili e come associazione, continua il nostro impegno per diffondere la cultura del recupero, sostenere la lotta allo spreco e promuovere un’economia circolare, solidale, rispettosa degli altri e del pianeta che ci ospita.